4 Novembre – Gli USA eleggono un presidente afroamericano, At Last!

Victory

«Quanto sei disposto a impegnarti per raggiungere la perfezione, in una scala che va da uno a Beyoncé?»

Domanda imbarazzante – per la maggior parte di noi comuni, noiosi mortali.

Interessante, invece, sarebbe chiederlo a Obama. Perché diciamolo: avrà pure deluso il suo elettorato più progressista. E non si può negare che «il Nobel ad Obama [è stato] come un Oscar assegnato dopo aver visto un trailer!».

Eppure.

Perfetto o perfettibile, Barack Obama rimarrà nei libri di storia. Perché – no: non è esattamente un piccolo particolare – è stato il primo presidente nero della storia USA. E questo è stato un risultato strepitoso, se si pensa al passato degli Stati Uniti d’America.

Rosa Parks, Malcom X, Martin Luther King, Angela Davis, Billie Holiday che canta «Strange Fruit». Questa era l’America del giovane Obama. Un’America intrisa di odio razziale. Un’America in cui i neri erano arrivati come schiavi. Un’America in cui la conquista di libertà e uguaglianza  è stata strappata centrimentro per centimetro dalla comunità black.

Ma Obama ce l’ha fatta, At last. La notte del 4 novembre 2008 la speranza ha vinto: gli USA hanno scelto il loro primo presidente afroamericano.

At last: la canzone che ci casca oggi a fagiuolo per celebrare questa data storica. Blues classico cantato in mille versioni, è stato portato alla fama internazionale da Etta James. Pezzo tutt’altro che politico, At last esprime però  perfettamente il senso dell’entusiasmo post-elettorale del 4 novembre 2008. La gioia sconfinata per qualcosa che – dopo esser stato a lungo desiderato – finalmente si realizza:

At last the skies above are blue
My heart was wrapped up clover the night I looked at you
I found a dream that I could speak to
A dream that I can call my own

Non a caso, At Last è stata la colonna sonora di uno dei momenti più pop della saga Barack-Michelle. Durante il loro primo ballo presidenziale, infatti, i due hanno danzato proprio sulle note di questa hit. Manco a dirlo, ad interpretarla dal vivo c’era lei, la paladina del black power in salsa pop: Beyoncé.

 

Lascia un commento